Barbara Lynch: una vita ai fornelli

Chi è Barbara Lynch, vincitrice del premio James Beard e Relais & Châteaux, considerata uno dei migliori chef e ristoratori del mondo? C’è forse molto di più in questa donna chef nativa di South Boston, quartiere di immigrati, sesta figlia di una madre single lavoratrice, cresciuta in una casa popolare. Dalle umili origini e da un’infanzia spericolata spesso “borderline”, ne esce traendo ispirazione dalla cucina e dai primi chef suoi maestri, lavorando in svariati ristoranti di Boston, viaggiando in Italia e in Francia per imparare l’approccio europeo alla cucina, documentandosi.

Per entrare nell’anima di questa donna chef bisogna leggere la sua autobiografia,  “Out of Line: una vita a scherzare col fuoco.” Come lei afferma “tutta la mia vita ho dovuto lottare per insegnare a me stessa, per arrivare, per dimostrare quello che potevo fare.”

Ed arriva a scalare una carriera culinaria letteralmente stellare. La propulsione per la sua imprenditoria nel campo gastronomico è insaziabile. Il suo sito web non lascia alcun dubbio: con sette concetti distinti applicati nei suoi ristoranti a Boston, ha scritto un’epica lettera d’amore alla città. Oggi è chef e proprietaria di un impero di ristoranti da 24 milioni di dollari a Boston. Ha cucinato per centinaia di ristoranti importanti, da Julia Child ai grandi chef d’Europa. E’ stata in grado di impressionare ristoratori italiani; ha trascorso un mese all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, dove ha studiato furiosamente la collezione come artista in loco, e poi ha creato piatti ispirati all’opera d’arte per il Café G del museo. La pittura la ispira, tanto da affermare che Matisse è brillante, ma Milton Avery è una sinfonia. Barbara Lynch ha corso tutta la sua vita con la curiosità in completa ebollizione. Ha rischiato tanto e spesso anche subito. E sta ancora imparando, sta cercando di comunicare, sta ancora facendo dei collegamenti. Si sa che a primavera 2023 nasce la sua nuova avventura nel North of Boston a Gloucester, il più antico porto di pesca d’America, con The Rudder nell’angolo più bohemien e antico della cittadina di mare, Rocky Neck, colonia di artisti.

Credito: The Boston Globe

Il suo escursus in sintesi.

Nel  1998, Barbara apre il suo primo ristorante, No. 9 Park, nel quartiere di Beacon Hill a Boston: stile casual elegante con atmosfera da bistrot.  Nel 2003 la sua presenza a Boston si espande con l’apertura di due ristoranti nel South End, il quartiere bohemien della città: B&G Oysters, che serve esclusivamente ostriche e i piatti classici della cucina regionale del New England e The Butcher Shop, un wine bar e ristorante di carne. Nel 2007 è la volta di Stir, una cucina dimostrativa con solo 10 posti e negozio di libri di cucina, sempre nel South End. Nell’autunno del 2008, Barbara lancia due nuovi concetti di ristorazione nel quartiere emergente di Fort Point:  Drink, un bar dedicato all’arte dei  cocktail, e Sportello, la sua interpretazione moderna di una tavola calda. Nella primavera del 2010, Barbara e il suo team hanno aperto un terzo concetto attesissimo, Menton, un ristorante d’alta cucina sempre nel quartiere di Fort Point.

Dal 2016 è responsabile del ristorante Pesce  di Eataly Boston. Nel 2003, La James Beard Foundation l’ha nominata “Miglior Chef del Nord-Est” e nel 2007 la rivista Boston l’ha nominata “Miglior Chef.” Nel 2013, Barbara è stata inserita nel Who’s Who of Food and Beverage della James Beard Foundation in America, un prestigioso gruppo di professionisti del cibo e delle bevande più affermati del paese. In 2014, Barbara ha ricevuto il suo secondo James Beard Foundation Award e nominata “Ristoratore eccezionale.” È la seconda donna ad aver ricevuto questo onore. Nel 2017, è stata nominata nel TIME 100, la lista annuale delle persone più influenti del mondo redatta da Time Magazine per i suoi contributi pionieristici nel mondo culinario e per la sua attenzione alla creazione di ricchezza locale attraverso l’agronomia.

Nel 2009 esce Stir: Mixing It Up in the Italian Tradition, il suo primo libro di cucina edito da Houghton Mifflin Harcourt che ha ricevuto il prestigioso premio  Gourmand per  “Best Chef Cookbook” negli Stati Uniti.