Matt Damon

Matt Damon non sembra proprio incarnare il ruolo della movie star. E’ il cosiddetto regular guy from Cambridge che è diventato una stella internazionale del cinema, ma che continua a mantenere la sua privacy  e la sua immagine di  regular guy from Cambridge.

Nell’insieme è un uomo attraente, con la faccia pulita tipica di uno che viene dal New England. E’ estremamente composto ed educato, un po’ riservato. Sembra sappia proteggersi dalla fama e comportarsi da sano padre di famiglia.  Nasce a Cambridge, oltre il fiume Charles sulla riva sinistra, di fronte a Boston nell’ottobre 1970. Viene cresciuto da sua madre, Nancy Carlsson-Paige, una professoressa di educazione infantile al Lesley College, che divorziò da suo padre, Kent Damon, quando Matt aveva due anni. Carlsson-Paige ha cresciuto i suoi due figli (il fratello maggiore Kyle è uno scultore che vive ancora nella zona di Boston) in una casa non convenzionale, ma opportunamente Cantabrigian, anche con un trasloco in una casa comune a Central Square quando Damon aveva 10.

La recitazione è stata per Matt un’ossessione fin dall’inizio. Frequenta la Cambridge Rindge & Latin School; il suo insegnante d’arte drammatica Gerry Speca, ricorda che “la prima cosa che mi ha detto è stata: Sarò un attore. Era così concentrato e volonteroso.” Il primo piccolo ruolo di Damon, dice Speca, è stato un samurai in una produzione del liceo. “Prima delle prove, Matt camminava avanti e indietro nell’angolo, esercitandosi nelle sue battute“, ricorda Speca. “Era impegnato. Era un ragazzo che era solo contento di aver ottenuto la parte e poi ha proseguito per la sua strada.”

Anche Matt Damon ricorda quel periodo con i suoi amici d’infanzia – i fratelli Ben e Casey Affleck – “Il mio insegnante di recitazione del liceo ha messo in me, Ben e Casey un grande dono, che era il modo di affrontare il lavoro e il tipo di disciplina da mantenere. Ci ha insegnato ad avvicinarci al lavoro con una sorta di abbandono che ci ha tolto la paura del fallimento, così ci siamo tuffati dentro e abbiamo messo giù la testa e ci siamo spaccati il culo.”

Dopo il liceo, Damon andò ad Harvard e poi – fedele al copione di Hollywood – si diresse in California con il suo miglior amico e compagno di liceo, Ben Affleck. Matt e Ben. È impossibile parlare di uno senza parlare dell’altro. Anche Matt non può parlare di Matt senza parlare di Ben. A 10 anni diventa amico di Ben Affleck. Avevano già lo stesso sogno fin da ragazzini. “Andavamo a New York insieme da soli quando Ben aveva 14 anni e io ne avevo 16 anni per fare le audizioni“. Quando Damon racconta come è arrivato da lì a qui, da Central Square di Cambridge a Hollywood, il nome di Ben scandisce la storia. Sono ancora amici intimi e hanno fatto affidamento l’uno sull’altro per superare la tempesta della celebrità. In qualche modo, avevano bisogno l’uno dell’altro. Durante i tempi di magra, hanno condiviso una camera da letto a Los Angeles, tra varie audizioni e condividendo il legame comune delle loro radici dei Red Sox, la squadra di baseball del cuore di Boston. Infatti, Damon vede importanti lezioni nell’essere un fan dei Red Sox. “Toglie le lenti di colore rosa dalla tua visione del mondo abbastanza rapidamente“.

Insieme si sono dati da fare in una serie di ruoli cinematografici senza prospettive – The Good Old Boys con Tommy Lee Jones per Matt; Daddy, un adattamento di Danielle Steel per Ben – prima di mettere insieme i loro talenti e scrivere una sceneggiatura chiamata Good Will Hunting.

Tutto cambiò nel 1997 quando Will Hunting lo rese famoso dal giorno alla notte. All’improvviso, era un “it boy”, e non solo perché aveva girato in una buona performance ma perché aveva il peso di un Oscar sulle spalle per la sceneggiatura, tanto da costringere Hollywood a prendere sul serio il suo talento. Con l’Oscar per la sceneggiatura del 1998 conferito a Damon e Affleck, Damon ha anche ottenuto una nomination all’Oscar come miglior attore per il suo lavoro nel ruolo di protagonista. Il film, diretto da Gus Van Sant, ha ricevuto altre sette nomination agli Oscar, tra cui una per il miglior film ed una vittoria per Robin Williams quale miglior attore non protagonista.

Nel 2003 Damon – che aveva frequentato per tre anni la facoltà di Inglese ad Harvard, ma che abbandonerà per la carriera di attore – riceve la Harvard Arts Medal e parlando dei suoi anni al campus ricorda come un compito al corso di drammaturgia divenne successivamente la sceneggiatura di “Good Will Hunting”. Harvard fu un’epoca importante della sua vita.

Forse la lezione che Matt ha imparato più a fondo è come concentrarsi sull’essere un bravo attore, non solo sull’essere famoso. Significa essere il tipo di ragazzo che, quando è a Boston, va dritto da Sonsie per un pranzo low-key invece di cercare l’ultimo hot spot, o che assiste tranquillamente ad una partita dei Red Sox con gli amici, e senza fanfara. Damon compra una casa nel Greenwich Village nel 1999. “Vivo una vita normale a New York”, ma torno a Boston perché c’è tutta la mia famiglia, mia madre, mio padre, mio fratello, sua moglie e i loro figli. Molti dei miei amici con cui sono cresciuto. C’è ovviamente un grande richiamo.”

Nel 2006 Damon prende parte al film diretto da Martin Scorsese The Departed, girato a Boston, insieme a Leonardo Di Caprio e Jack Nicholson. Nel thriller Damon è Colin Sullivan, brillante recluta della Polizia di Stato del Massachusetts inserita all’interno dell’unità speciale anticrimine, in realtà un infiltrato del boss mafioso irlandese Frank Costello (Jack Nicholson). Per interpretare al meglio il suo personaggi,  Matt Damon ha lavorato con un’unità della polizia dello stato del Massachusetts fuori Boston. L’attore ha assistito a pattugliamenti, ha partecipato ad un raid anti-droga e ha imparato le procedure standard di polizia come ammanettare e fermare un malvivente.

Nel 2007 Damon riceve la Stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Matt Damon é molto attivo nella difesa dell’ambiente. Ha fondato la H2O Africa Foundation nel 2006 – per portare acqua potabile nei paesi del continente africano – diventata Water.org nel 2009 e premiata a Davos nel 2014. Nel 2008 crea insieme anche ai colleghi George Clooney e Brad Pitt, Not On Our Watch per sensibilizzare sulle violazioni dei diritti umani.