Le case dei famosi letterati sulla Mt. Vernon Street a Boston

Non solo “The Hub” – Boston – ha un’eredità letteraria senza precedenti, con una vasta e variegata serie di scrittori attraverso i secoli che vanno dal poeta schiavizzato Phillis Wheatley a Henry David Thoreau, da Khalil Gibran a Sylvia Plath, Eugene O’Neill, e molti, molti altri. Vanta inoltre un’impareggiabile presenza letteraria e case originali ben tenute dove vissero i letterati.

Beacon Hill/credit MOTT/FayFoto

Beacon Hill è il quartiere di maggior fascino a Boston: case a schiera in stile federale, strette strade con lampioncini a gas e marciapiedi in mattoni rossi. E’ generalmente considerato uno dei più desiderabili e costosi a Boston. A noi piace ad esempio la bella  MT.VERNON STREET. Andiamo a curiosare, percorrendola a piedi, i portoni e gli edifici (esterni, poiché oggi sono dimore private!) e scopriamo chi vi ha riseduto.

Al Civico 102, abitò HERNY JAMES, romanziere della fine del 19° secolo ed inizi del 20°. Scrisse The Turn of the Screw, What Maisie Knew, ed altre celebri opere. James divenne famoso con i romanzi The Portrait of a Lady, The Bostonians.

Henry James by John Singer Sargent

Benché trascorse la maggior parte della sua esistenza e della sua carriera in Europa, sia lui che la sua famiglia in tempi diversi abitarono a Boston e quando James girava negli Stati Uniti scrivendo di viaggi per il suo libro The American Scene, visitava il New England. Si spostava frequentemente tra il New England, Parigi e Londra. Di questa bella strada a Boston, ebbe a scrivere:  “The old charm of Mount Vernon Street, for instance, wandering up the hill, almost from the waterside, to the rear of the State House, and fairly hanging about there to rest like some good flushed lady, of more than middle age…—this ancient grace was not only still to be felt, but was charged…with intenser ghostly presences, the rich growth of time, which might have made the ample slope, as one mounted, appear as beautifully peopled as Jacob’s Ladder.

Al Civico 108, visse KHALIL GIBRAN (1883–1931) pittore, poeta, scrittore libanese-americano, figura chiave del movimento romantico che trasformò la letteratura araba nella prima metà del 20° secolo. Gibran è un poeta molto letto, dopo William Shakespeare e Laozi.

E’ conosciuto per l’opera The Prophet (1923), una raccolta di ventisei poesie in prosa, ognuna delle quali tratta di un argomento come “Amore”, “Libertà”, o “Preghiera”, spesso sotto forma di allegoria estesa o favola. Questa sua opera ha avuto una notevole influenza sugli scrittori del 1960, tanto che musicisti quali David Bowie, Johnny Cash, John Lennon ed Elvis Presley hanno scritto o citato il lavoro di Gibran. Nacque in povertà in Libano. La madre lasciò il padre e si stabilì a Boston, nel quartiere del South End nel 1895 quando Gibran aveva solo 12 anni. Frequentò le scuole degli immigrati e il suo nome fu americanizzato: da Jubran Khalil Jubran a Kahlil Gibran. Josephine Prescott Peabody e più tardi, Mary Haskell, con le quali ebbe relazioni intense furono entrambe sue mecenati. Haskell supportò Gibran in gran parte della sua carriera, diventando alla fine il suo editore. Durante la sua vita, Gibran mantenne amicizie con personaggi come Carl Jung, Auguste Rodin e WB Yeats. A boston, sulla Copley Square c’é un memoriale a lui dedicato per mano di un parente scultore Kahlil Gibran.

Al Civico 88, visse il grande poeta ROBERT FROST (1874–1963) tra i più celebri poeti americani, ben noto per le sue rappresentazioni realistiche della vita rurale e la sua padronanza del linguaggio colloquiale americano. Il 20 gennaio 1961 recitò “The Gift Outright” all’inaugurazione presidenziale di John F. Kennedy.

 “Two roads diverged in a wood, and I —

I took the one less traveled by,

And that has made all the difference.”

Così si conclude quella che è diventata la poesia più riconoscibile di Robert Frost, “The Road Not Taken.” Anche se Frost era conosciuto principalmente come poeta rurale, divenne famoso per le rappresentazioni liriche del paesaggio del New England, visse per tre anni nel centro letterario di Boston, Beacon Hill. Dopo la morte di sua moglie, Elinor, che Frost aveva conosciuto al liceo, acquistò 88 Mount Vernon Street e insegnò brevemente poesia ad Harvard come Ralph Waldo Emerson.

Robert Frost House – photo by Madeline Bilis

Frost nacque a San Francisco e si trasferì in Massachusetts solo dopo la morte di suo padre. Frequentò sia il Dartmouth College nel New Hampshire che Harvard a Cambridge, ma non ma non prese mai la laurea da entrambi. Si dedicò a vari mestieri: venditore di giornali, calzolaio, operaio di fabbrica. Intanto scriveva. Questo successo diede speranza a Frost, che chiese a Elinor di sposarlo. Non riuscendo a vivere dignitosamente come agricoltori nel New Hampshire, la famiglia Frost, che a quel tempo includeva diversi bambini, si trasferì in Inghilterra nel 1912. Qui, Frost sviluppò un’amicizia con il poeta Ezra Pound, che incoraggiò Frost nella sua carriera e lo aiutò a raggiungere un più ampio consenso. Quando la famiglia fu costretta a tornare negli Stati Uniti all’inizio della Prima Guerra Mondiale, la stella di Frost stava sorgendo e due delle sue collezioni erano state pubblicate. Frost tornò nel New Hampshire, insegnò in diversi college, e pubblicò “Mountain Interval”, con “The Road Not Taken”, e poco dopo, nel New Hampshire, che conteneva “Stopped by Woods on a Snowy Evening.”

Frost ricevette quattro premi Pulitzer, decine di diplomi onorari e il titolo di Poeta Laureato; gli fu chiesto di leggere all’inaugurazione del presidente John F. Kennedy e gli fu assegnata la medaglia d’oro del Congresso degli Stati Uniti. Morì nel 1963. Una piccola targa segna la sua casa in Mount Vernon Street.

Al Civico 121 vissero numerosi abolizionisti e fu la sede di molteplici discorsi tenuti dai famosi  Frederick Douglass, Harriet Tubman, Sojourner Truth, William Lloyd Garrison.